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Pensioni, Gilda: si prospetta scadenza assurda
martedì 10 dicembre 2019
Inammissibile che i docenti siano costretti a scapicollarsi per presentare le domande entro il 31/12: posticipare al 10 gennaio
“Stando a quanto stabilito dalla bozza di circolare sulle pensioni, la scadenza per la ricognizione delle domande di riscatto e computo attraverso l’utilizzo dell’applicativo Nuova Passweb sarebbe fissata al 31 dicembre. Ci domandiamo se si tratti di uno scherzo, tra l’altro fuori stagione perché siamo in periodo natalizio e non carnevalesco, oppure se sia colpa delle sempre più scarsa conoscenza da parte del Miur dei problemi che attanagliano le scuole”.
Ad affermarlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, che ha inviato al Miur una richiesta di incontro urgente.
“La circolare in questione non è ancora ufficiale, circostanza già di per sé ampiamente criticabile. A ciò - spiega Di Meglio - si aggiunge la tempistica troppo stretta, considerato anche il numero insufficiente di assistenti amministrativi in organico. Inoltre, le segreterie delle scuole non sono formate per utilizzare l’applicativo Passweb che, tra l’altro, richiede la conoscenza di dati non sempre in possesso degli istituti”.
“Non è ammissibile che i docenti siano costretti a scapicollarsi tra patronati e segreterie delle scuole per presentare le domande di pensionamento entro l’assurda scadenza di San Silvestro. Chiediamo, dunque, al Miur di posticipare almeno al 10 gennaio il termine per il completamento delle operazioni”, conclude il coordinatore nazionale della Gilda.
Roma, 10 dicembre 2019
Ufficio stampa Gilda Insegnanti
Decreto scuola e ricerca, al ministro chiediamo coerenza e lealtà
martedì 3 dicembre 2019
Disattesi accordi e impegni, grave invasione di campo su materie contrattuali
La Camera ha approvato nella seduta di oggi, 3 dicembre, gli emendamenti al Decreto Legge 126/2019 su scuola e ricerca, stravolgendo su molti punti le Intese alle quali il Decreto doveva dare concreta attuazione. Pesante invasione di campo su materie di natura sindacale, come la mobilità. Eluso, ad oggi, l´impegno riguardante le misure da inserire nella legge di bilancio sul sistema delle abilitazioni e per la valorizzazione professionale di docenti e Ata.
Un governo che sottoscrive un accordo e assume degli impegni davanti ai lavoratori deve essere coerente e rispettarli fino in fondo. Ciò significa anche farsi carico in modo attivo di garantire sugli impegni assunti il necessario consenso in Parlamento, pena il venir meno di credibilità e affidabilità.
Quella che si sta delineando è una situazione grave e assai preoccupante, suscettibile di vanificare il buon lavoro fatto ai tavoli di confronto col MIUR nei mesi scorsi. Le invasioni di campo su materie contrattuali, che tolgono valore alle relazioni sindacali, ci riportano ad anni e contesti politici che credevamo superati e che vengono inopinatamente riproposti, un enorme passo indietro che azzera quanto di positivo era stato realizzato a partire dall´accordo del 30 novembre 2016 Governo-Sindacati, in materia di relazioni sindacali.
È urgente un confronto col Ministro per una verifica che chiediamo avvenga quanto prima perché possa avere incidenza sul dibattito parlamentare in corso.
Roma, 3 dicembre 2019
Decreto 126 e legge di stabilità, ministro e Governo si facciano garanti del rispetto delle intese
mercoledì 27 novembre 2019
Comunicato unitario dei sindacati sul dibattito parlamentare in corso
Spetta al Governo, e in particolare al ministro Fioramonti, attivarsi perché il decreto legge 126/2019, cui è affidata l’applicazione di un’intesa, mantenga piena coerenza con i suoi contenuti, senza essere stravolto da emendamenti che vanno in direzione diversa o addirittura contraria, vanificando gli obiettivi per i quali le misure sono state pensate e inserite nel provvedimento. Non è in discussione, ovviamente, la sovranità del Parlamento, ma la credibilità di un governo e di una maggioranza come interlocutori ai tavoli di confronto con le parti sociali. Quando da quei tavoli scaturisce un’intesa, ministro e governo hanno la responsabilità di farsene carico assicurandole il massimo sostegno in sede legislativa.
È inammissibile che i sindacati, nella più totale assenza di necessari momenti di verifica e di confronto, debbano apprendere dalla lettura degli atti parlamentari del moltiplicarsi di proposte emendative, talvolta avanzate da esponenti di maggioranza, chiaramente in conflitto con le finalità originarie del decreto e con le intese cui dev’essere data attuazione.
Ci sono lacune da colmare e punti importanti su cui non sono ammissibili cedimenti: dalla questione dei facenti funzione di DSGA, alla tutela della continuità didattica per i docenti diplomati, alle misure straordinarie per la stabilizzazione di tutti gli insegnanti precari, compresi i docenti IRC. Addirittura ci sono proposte che invadono pesantemente la sfera delle prerogative contrattuali in materia di mobilità del personale.
Così non va, il ministro convochi immediatamente i sindacati non solo per fare il punto su una situazione davvero preoccupante, ma soprattutto per dire se e come intende farsi garante del pieno rispetto delle intese da parte del Governo che le ha sottoscritte e della maggioranza che dovrebbe sostenerlo. Ne va della loro credibilità. Vale per le questioni affidate al decreto legge 126/2019 in via di conversione, vale anche per i temi che l’intesa del 1° ottobre demanda a provvedimenti collegati alla legge di bilancio, a partire dalla definizione a regime di un nuovo sistema di abilitazione all´insegnamento: l’accordo era di avviare immediatamente tavoli tematici per la loro predisposizione, tale impegno è stato finora totalmente disatteso.
Roma, 27 novembre 2019
FLC CGIL | CISL Scuola | UIL Scuola Rua | SNALS Confsal | GILDA Unams |
Francesco Sinopoli | Maddalena Gissi | Giuseppe Turi | Elvira Serafini | Rino Di Meglio |
Pensioni, Gilda: anticipo Tfs in ritardo scandaloso
martedì 19 novembre 2019
Ancora in stallo la misura che sarebbe dovuta entrare in vigore con Quota 100
Ancora in stallo l’anticipo del TFS previsto dal Decreto legge n. 4/2019. La misura sarebbe dovuta entrare in vigore con Quota 100, così da consentire ai neo pensionati dal 1 settembre 2019 di riscuotere subito una parte del TFS, per un tetto massimo di 45.000 euro, pagando un tasso agevolato.
“Nonostante le nostre continue sollecitazioni - attacca la Gilda degli Insegnanti - il Governo non ha ancora emanato i decreti attuativi, bloccando di fatto il provvedimento. Si tratta di una negligenza molto grave che sta penalizzando molti docenti ai quali viene negata la possibilità, prevista per legge, di disporre anticipatamente di una somma di denaro con cui far fronte a impegni economici magari già assunti proprio in virtù di questa norma”.
“I tassi di mercato applicati dagli istituti bancari non sono di certo convenienti e non si può negare a tanti dipendenti pubblici l’opportunità, garantita da una legge dello Stato, di godere di condizioni più vantaggiose”.
“Questo ritardo è scandaloso, perché si tratta di somme versate dagli insegnanti durante gli anni di servizio e che lo Stato, cioè il loro datore di lavoro, dovrebbe aver accantonato per corrispondere la liquidazione nei tempi stabiliti dalla legge. Chiediamo, dunque, al Governo di porre fine a questa situazione vergognosa e di dare immediata attuazione alla norma sull’anticipo pensionistico”, conclude la Gilda.
Roma, 19 novembre 2019
Ufficio stampa Gilda Insegnanti
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