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DOCENTI ESODATI, SCANDALOSO SILENZIO DEI MEDIA
21 dicembre 2017
Cari colleghi,
voglio rendere partecipe tutta la categoria dei nostri associati, indipendentemente dal fatto che ne siano coinvolti in prima persona, ma anche e soprattutto come cittadini prima ancora che insegnanti, dell'enorme tegola caduta sulla testa a più di 200 nostri associati solo per la provincia di Treviso (ma sono circa 80mila a livello nazionale) che rischiano di diventare gli esodati della scuola. Si sta creando una vera e propria emergenza sociale.
Ieri 20 dicembre, è stata pubblicata la sentenza a seguito dell'adunanza plenaria del 15 Novembre u.s. del Consiglio di Stato che ha espresso parere sfavorevole rispetto al diritto dei diplomati magistrali di rimanere inseriti nelle Graduatorie ad Esaurimento. Questo avviene dopo due anni di posizioni ondivaghe del Consiglio di Stato e del TAR Lazio che hanno più volte accolto e poi respinto le istanze generando aspettative ed illudendo gli interessati, soprattutto coloro che lavorano nella scuola da 10-20 anni da graduatorie di istituto. Precisiamo che alcuni hanno perfino lasciato il lavoro a tempo indeterminato presso le scuole paritarie per accettare il ruolo con riserva o anche solo l'incarico annuale nella scuola statale. L'ulteriore grande problema nasce dall'incrocio del dispositivo di sentenza con i dettami della L. 107/2015 (Buona scuola): a partire dal 1° settembre 2018, gran parte dei coinvolti, avendo maturato i 36 mesi di servizio successivamente al 1° settembre 2015, non potranno più stipulare ulteriori contratti a tempo determinato perchè Renzi ha deciso di licenziarli, ovvero non nominarli più, per non doverli assumere in ruolo (a seguito delle disposizioni della Corte di Giustizia Europea che vieta la reiterazione di contratti a tempo determinato) e questa è stata per lui la soluzione del problema.
Sta per essere scritta una delle pagine più tristi della storia della scuola italiana, laddove le scuole non provvedono a fare le sostituzioni in caso di assenze del personale perchè non si trovano insegnanti disponibili e laddove ci sono posti vacanti che non vengono messi a ruolo a causa dei tagli all'istruzione, decine di migliaia di persone che vogliono insegnare ed attualmente lo stanno facendo, saranno lasciate a piedi. Non si capisce neppure chi potranno mandare in cattedra il prossimo anno. A fronte di questo caos, denunciamo l'inerzia del MIUR, più volte sollecitato ad intervenire a sanare la situazione con intervento normativo, per non aver provveduto a considerare nessuna delle ipotesi suggerite dalla nostra organizzazione sindacale e non solo e critichiamo anche la scelta del Ministro Fedeli che proprio in questo momento di forte criticità non trova idea migliore se non dimettersi.
Voglio rassicurare gli interessati che, come sindacato, faremo tutto quello il possibile per cercare una soluzione, dalle manifestazioni ad ulteriori azioni giudiziarie. Stiamo valutando la possibilità di chiedere che in merito si esprima la Corte Costituzionale. Parallelamente valuteremo di riprendere i contenziosi per la stabilizzazione in Corte di Giustizia Europea perchè la grande maggioranza dei nostri associati ha ben più di 36 mesi di servizio alle spalle e non è vero che La Buona scuola, attraverso il piano straordinario di assunzioni, ha sanato il precariato, è ora di smetterla di fare propaganda elettorale giocando con la vita delle persone !!!!!
Nel frattempo i provvedimenti cautelari in corso che hanno consentito líimmissione con riserva sono ancora validi e lo resteranno fino a che non ci sarà una pronuncia di merito del TAR del Lazio. Con tutta probabilità sarà possibile per tutti concludere líanno scolastico, anche perchè altrimenti le scuole primarie dovrebbero chiudere. Di conseguenza i contratti stipulati saranno ancora validi e lo resteranno fino alla pronuncia di merito.
La decisione dell'adunanza plenaria del Consiglio di Stato costituisce l'ennesima sconfitta della politica scolastica del Governo. Così, Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta la sentenza di Palazzo Spada di rigettare i ricorsi per l'inserimento nelle GaE dei diplomati magistrali ante 2001.
La Gilda - prosegue Di Meglio - ritiene che il ministero dellíIstruzione debba con urgenza pronunciarsi sull'intera situazione, assumendosi la responsabilità politica di indicare soluzioni eque e definitive.
Il coordinatore nazionale della Gilda sottolinea, inoltre, che la decisione del supremo consesso della giustizia amministrativa contraddice clamorosamente le numerose sentenze precedenti dello stesso Consiglio di Stato e che continueranno a determinarsi numerose situazioni di disparità: la sentenza non agirà infatti sulle decisioni già divenute definitive e neppure su quelle, eventualmente contrarie, assunte dai giudici del lavoro.
In ogni caso, nei prossimi mesi, numerosi insegnanti di scuola primaria perderanno il ruolo e assumeranno incarichi di supplenza rischiando poi di essere licenziati definitivamente al compimento dei 36 mesi, in base all'assurda previsione della legge 107/2015.
In tutto questo la politica non è stata in grado di intervenire minimamente - conclude Di Meglio -, basti pensare che non è stato previsto il nuovo sistema di reclutamento per la scuola primaria, nè sono previsti i concorsi ai quali i diplomati magistrali potrebbero legittimamente partecipare, nè una fase transitoria.
Roma, 21 dicembre 2017
Ufficio stampa Gilda Insegnanti
Sconcertata per questo pessimo regalo di Natale, vi esprimo tutta la mia più sincera solidarietà e mi auguro che tutta la categoria si senta parte in causa e si indigni per quanto sta avvenendo, l'indifferenza e l'individualismo sono i nostri peggiori nemici.
Michela Gallina e tutto il Direttivo della Gilda di Treviso
Treviso, 21.12.17
Diplomati magistrali: dopo sentenza, urge soluzione politica
giovedì 21 dicembre 2017
Di Meglio: "La decisione del Consiglio di Stato costituisce l’ennesima sconfitta della politica scolastica del Governo”
“La decisione dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato costituisce l’ennesima sconfitta della politica scolastica del Governo”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta la sentenza di Palazzo Spada di rigettare i ricorsi per l’inserimento nelle GaE dei diplomati magistrali ante 2001.
“La Gilda - prosegue Di Meglio - ritiene che il ministero dell’Istruzione debba con urgenza pronunciarsi sull’intera situazione, assumendosi la responsabilità politica di indicare soluzioni eque e definitive”.
Il coordinatore nazionale della Gilda sottolinea, inoltre, che “la decisione del supremo consesso della giustizia amministrativa contraddice clamorosamente le numerose sentenze precedenti dello stesso Consiglio di Stato” e che “continueranno a determinarsi numerose situazioni di disparità: la sentenza non agirà infatti sulle decisioni già divenute definitive e neppure su quelle, eventualmente contrarie, assunte dai giudici del lavoro”.
“In ogni caso, nei prossimi mesi, numerosi insegnanti di scuola primaria perderanno il ruolo e assumeranno incarichi di supplenza rischiando poi di essere licenziati definitivamente al compimento dei 36 mesi, in base all’assurda previsione della legge 107/2015”.
“In tutto questo la politica non è stata in grado di intervenire minimamente - conclude Di Meglio -, basti pensare che non è stato previsto il nuovo sistema di reclutamento per la scuola primaria, né sono previsti i concorsi ai quali i diplomati magistrali potrebbero legittimamente partecipare, né una fase transitoria”.
Roma, 21 dicembre 2017
Ufficio stampa Gilda Insegnanti
Mobilità, fumata nera per il contratto ponte
mercoledì 20 dicembre 2017
Questa mattina l’incontro tra Miur e sindacati non si è svolto a causa dell’assenza di tutte le delegazioni sindacali
Mobilità, fumata nera per il contratto ponte.
“Come già accaduto nei giorni scorsi, anche questa mattina l’incontro tra Miur e sindacati non si è svolto a causa dell’assenza di tutte le delegazioni sindacali”. A dichiararlo è la Gilda degli Insegnanti che ribadisce la propria forte contrarietà alla stipula di un contratto fotocopia di quello dell’anno scorso.
“Chiediamo con forza il ripristino della fase comunale, nonché la revisione della percentuale destinata ai trasferimenti interprovinciali”.
Roma, 20 dicembre 2017
Ufficio stampa Gilda Insegnanti
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