Cari colleghi, 

come già saprete, dopo una lunga estenuante trattativa notturna, questa mattina alle 7.45 i confederali hanno siglato il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Cgil, Cisl e Uil hanno firmato determinando quindi la maggioranza utile al licenziamento del contratto. La Gilda degli Insegnanti non ha firmato, perché considera troppo misere le risorse stanziate che non consentono di colmare la forbice stipendiale tra il personale della scuola, penalizzato,  e il resto del pubblico impiego. 

 

L’obiettivo politico che ci eravamo proposti era quello di scardinare l’impianto della L 107/2015 “Buona Scuola” facendo transitare i fondi del bonus merito interamente nello stipendio degli insegnanti in modo da poter contestualmente incrementare le risorse economiche e al contempo limitare il balzello del potere conferito ai dirigenti di utilizzare discrezionalmente i premi e quindi di “comprare” il consenso dei docenti. Questa operazione a nostro avviso è riuscita solo in parte e non certo in misura sufficiente perchè soltanto 80 dei 200 milioni del bonus per il merito sono confluiti nella retribuzione (nella RPD per la precisione, mediamente 4 € a testa) mentre tutto il resto è stato destinato alla contrattazione d’Istituto per la valorizzazione del personale. Inoltre, per quanto riguarda la mobilità, giudichiamo negativamente il vincolo di permanenza triennale nella sede ottenuta per il trasferimento.

 

Altro fattore negativo è dato dall’impossibilità di trasferire su stipendio tabellare (quindi con riscontro previdenziale) i fondi investiti per la card docente ed eliminare quindi la logica dei “premietti acchiappavoti”. Per questa operazione sarebbe stata necessaria una legge apposita che men che meno ora, a camere sciolte c’è stata la possibilità di ottenere.

 

Il bilancio del risultato ottenuto comunque non è completamente negativo dal punto di vista normativo. Considerando che si è trattato di una contrattazione sulla difensiva che doveva cercare di contenere i peggioramenti introdotti dalle due pessime riforme vate dopo l’ultimo contratto: la Riforma Brunetta e la  Riforma Renzi, la trattativa serrata ha consentito di raggiungere importanti risultati per la parte normativa rispetto alla prima bozza presentata dal MIUR (deprecabilmente provocatoria) e di evitare le ricadute negative della legge 107 sul contratto. 

Queste le osservazioni di primo acchito, riservandoci di approfondire ulteriormente il testo licenziato.

•      Resta invariato l’orario di servizio (comprese le attività funzionali, le 40+40); 
•      non vengono introdotti compiti aggiuntivi obbligatori e non retribuiti né per la formazione, né per l’Alternanza Scuola-Lavoro; 
•      il Collegio dei Docenti mantiene la prerogativa di deliberare il piano annuale delle attività e non viene modificata la funzione docente; 
•      Per quanto concerne la delicata materia disciplinare (le sanzioni disciplinari conferibili dal dirigente scolastico), è stato stabilito il rinvio ad una successiva sequenza contrattuale. 

Per tutto quello che non è stato scritto nel nuovo contratto, rimane in vigore il precedente. Dovremo quindi far riferimento a due contratti perché in più di 8 anni (di vacanza contrattuale) l’amministrazione non è riuscita ad elaborare un unico testo. 

In estrema sintesi: tutto come prima, con qualche elemosina in più.

Ad ognuno le proprie valutazioni sull’impellenza con cui il Governo ha voluto premere sull’acceleratore della firma in fase pre-elettorale.
Come sempre, fin troppo evidente, risulta il permanere di una scarsa valorizzazione economica del ruolo dei docenti e della scuola che si traduce poi in un atteggiamento molto più diffuso di perdita di status professionale e considerazione sociale.

Vi inviamo questo comunicato in attesa che vi esprimiate in merito alla bontà della scelta operata, in quanto comitato di base, rimaniamo fedeli al principio di sondare l’opinione degli iscritti prima di procedere ad un’eventuale firma a posteriori che ci consenta almeno di essere presenti ai tavoli contrattuali ed utilizzare le prerogative conferiteci della rappresentatività.

Alleghiamo l’Ipotesi del contratto scaricabile da qui.

Cordialmente,

Michela Gallina

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