12 marzo 2021

Il congedo parentale per chi non l’ha ancora consumato può essere una buona soluzione, poi forse il decreto ristori tanto annunciato ma non ancora emanato potrebbe trasformare il congedo parentale in congedo covid, come avvenuto nella primavera 2020.



In base alla Nota Bruschi n, 2002 del 9.11.20 (note operative rispetto alla DDI) il DS può autorizzare gli insegnanti a svolgere la didattica digitale da casa.​ Se infatti il DS fosse accorto capirebbe che questa soluzione gli consentirebbe di garantire continuità agli studenti e gli eviterebbe di cercare e nominare supplenti a metà marzo con relativo onere economico.

Il problema che a questo punto verrebbe a porsi sarebbe però il seguente: a chi concedere la possibilità di lavorare da casa e a chi no, considerato che deve dare la possibilità ai bes e disabili di frequentare in presenza. Si renderebbe necessario quindi che in contrattazione di istituto le RSU stilassero dei criteri di precedenza legati alle contingenze: figli minori, assenza di nonni ecc.

Chiedere che a livello ministeriale il lavoro di docenti venga riconosciuto come smart working ​ sarebbe rischioso perché potrebbe cristallizzare la didattica a distanza come soluzione definitiva e non legata ad una situazione emergenziale, quindi guardando oltre la contingenza momentanea potrebbe rivelarsi un boomerang.

In questo momento di mancanza totale di chiarezza nella normativa siamo in grado di ipotizzarvi solo questo.

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