Home
Atto indirizzo, Gilda: solito elenco di buoni intenti, nessun impegno concreto
mercoledì 13 gennaio 2021
Preoccupazione per l’intenzione di utilizzare il contratto come strumento per costruire la carriera dei docenti: con quali risorse?
“Il solito lungo elenco di buoni intenti che arriva a metà anno scolastico e a legge di Bilancio già approvata. Avremmo decisamente preferito più impegni concreti per la valorizzazione della professione docente e per la sua sburocratizzazione”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta l’atto di indirizzo politico firmato dalla ministra Azzolina.
“Ci preoccupa l’intenzione di utilizzare il contratto come strumento per costruire la carriera dei docenti ed è legittimo domandarci con quali risorse, considerato che gli stanziamenti previsti per il rinnovo contrattuale, che dovrebbero portare a un aumento stipendiale medio di 50 euro, sono addirittura inferiori rispetto a quelli precedenti”.
“Suscita preoccupazione anche l’idea di superare la didattica frontale a favore di non meglio precisate innovazioni. A tal proposito, ci preme ricordare che è stata proprio la didattica frontale, pur se mediata dagli schermi di pc e tablet, a salvare durante la pandemia il rapporto imprescindibile tra alunni e insegnanti su cui si fonda l’istruzione scolastica. Premesso, inoltre, che molti docenti praticano già da anni metodologie didattiche innovative, per esempio di gruppo e laboratoriali, forse è opportuno rammentare che non è compito del ministro regolamentare questo ambito, perché le scelte didattiche attengono alla libertà professionale degli insegnanti garantita dall’articolo 33 della Costituzione. In caso contrario, giungeremmo a una forma di ‘didattica di Stato’ che sarebbe incommentabile”.
Riguardo il proposito di formare un ‘middle management’, la Gilda rilancia e suggerisce che potrebbe essere l’occasione per istituire una carica eletta dal collegio dei docenti, identificata nel presidente del collegio, che rivesta il ruolo di coordinamento dei docenti. Un sistema per mettere la parola fine alla logica dei collaboratori scelti discrezionalmente dal dirigente scolastico e pagati con il fondo di istituto.
Roma, 13 gennaio 2021
Ufficio stampa Gilda Insegnanti
INDICAZIONI RISPETTO ALL’ORARIO DI SERVIZIO DEI DOCENTI
Cari colleghi,
per quanto augurare buon anno suoni quasi sarcastico considerata la situazione attuale, vi esprimo comunque un auspicio perché le circostanze possano evolvere positivamente.
In particolare per i docenti della secondaria di secondo grado, anche se il principio è universale, invio alcune indicazioni di orientamento.
Le norme emanate in questi mesi per contenere l’epidemia da COVID-19 hanno interessato anche la scuola con la sospensione delle attività didattiche in presenza nella prima fase e con la ripresa a singhiozzo diversificata per territori nell'a.s. 2020/2021.
L’ultimo Decreto, prevede la ripresa delle attività in presenza per le scuole superiori scaglionata in più turni per permettere al trasporto pubblico di garantire la possibilità di ridurre la capienza al 50% dei mezzi. Al momento questa disposizione è rinviata per effetto della normativa regionale, tuttavia a febbraio il problema potrebbe ripresentarsi.
La turnazione solleva il problema del rifacimento degli orari di servizio dei docenti, che vengono distribuiti su tutta la giornata.
Vediamo di fare chiarezza rispetto alle norme in vigore e alle procedure da seguire per la eventuale modifica degli orari di servizio degli insegnanti.
Prima di tutto è bene ricordare che la normativa dell’emergenza non ha cancellato le norme di diritto generali e scolastico in vigore, quindi rimangono vigenti sia il Testo Unico (d.lgs. 297/1994) sia il CCNL 2016/2018.
In base a queste norme (art. 25, comma 2, del d.lgs. 165/2001 e art. 396, comma 2 lettera d), del d.lgs. 297/94) è il Dirigente scolastico a procedere alla formulazione dell’orario di servizio dei docenti. Importante sottolineare che la responsabilità è del Dirigente scolastico non di un suo delegato o di una commissione. Questi ultimi possono coadiuvare il Dirigente nella stesura materiale dell’orario, ma la firma dell’atto amministrativo, e quindi la responsabilità finale, è sempre del Dirigente scolastico.
Il Dirigente scolastico, come tutti i dirigenti della pubblica amministrazione, non può agire in modo arbitrario e ogni sua decisione deve essere motivata.
Così è anche per la stesura dell’orario di servizio dei docenti, infatti l’art.7, comma 2 lettera b), del d.lgs. 297/94 impone al Dirigente scolastico di tener conto nella stesura dell’orario delle “proposte operative” che il Collegio dei docenti delibera per la formulazione dell’orario delle lezioni e per lo svolgimento delle altre attività scolastiche.
La stessa norma impone al Collegio di tenere in debito conto nella formulazione di dette proposte i “criteri generali” indicati dal Consiglio di circolo o d’istituto.
L’art. 22, c. 8, lettera b1) del CCNL 2016/2018 ha poi previsto che “l’articolazione dell’orario di lavoro del personale docente” sia materia di confronto con la RSU e le OOSS provinciali.
Quindi, se il Ds intende modificare l’orario di servizio stabilito all’inizio dell’anno scolastico sulla base di nuovi criteri, quali la turnazione sull’intera giornata, deve obbligatoriamente richiedere al Consiglio di Istituto e al Collegio dei docenti una delibera con la proposta dei criteri da utilizzare nella formulazione del nuovo orario. E discutere in sede di confronto con le RSU e le OOSS provinciali l’articolazione del nuovo orario, dimostrando e motivando il rispetto dei criteri definiti dagli organi collegiali.
Naturalmente questa procedura deve essere rispettata anche in caso di Didattica Digitale integrata, qualora l’adozione di questa modalità di insegnamento preveda la modifica dell’orario di servizio dei docenti.
Per la modifica e/o integrazione delle attività collegiali (40h+40h), definite nel Piano delle attività con delibera del Collegio dei docenti (art. 28, c. 4 del CCNL 2016/2018), sarà necessaria una ulteriore delibera del Collegio che modifica e/o integra detto Piano.
Un capitolo a parte riguarda i colleghi del potenziamento, infatti le attività di potenziamento devono trovare la loro definizione nel PTOF (art. 28, c. 3 e art. 26, c. 1, del CCNL 2016/2018) nel quale saranno inserite anche le modalità e l’impiego delle risorse umane, con connessa articolazione dell’orario del personale. Anche per queste, eventuali modifiche e/o integrazioni non possono prescindere da un passaggio con delibera dal Collegio dei docenti. L’orario di servizio del docente che svolge attività di potenziamento deve essere definito all’inizio dell’anno scolastico e concordato con l’insegnante.
- Vi allego anche una scheda tecnica elaborata da Antimo Di Geronimo (Consulente legale nazionale) riguardante gli aumenti contrattuali (tanto per ridimensionare eventuali aspettative create dagli annunci propagandistici).
- Altra informazione: il beneficio della di fruizione del congedo parentale covid al momento non è stato esteso al 2021.
Covid-19: no a recuperi ore decisi da consiglio di istituto, il CCNL parla chiaro
martedì 22 dicembre 2020
Nessun recupero è previsto nei casi in cui le decurtazioni orarie siano state stabilite per cause di forza maggiore
Ci risulta che in Sicilia alcuni dirigenti scolastici stiano subendo pressioni da parte degli uffici amministrativi periferici affinché le riduzioni delle ore di lezione dovute all´emergenza da Covid-19 vengano recuperate con ulteriori attività da svolgere ai terminali informatici. Ebbene, a prescindere dal fatto che la didattica a distanza richieda un tempo di lavoro ben superiore rispetto a quello impiegato in presenza, occorre ricordare che, in base a quanto sancito dal contratto nazionale di lavoro, eventuali recuperi orari sono da effettuarsi soltanto se deliberati dal collegio dei docenti per motivi didattici. Nessun recupero, infatti, è previsto nei casi in cui le decurtazioni orarie siano state stabilite per cause di forza maggiore in seno al consiglio di istituto. E fino a prova contraria, la pandemia in corso non può che essere classificata come una causa di forza maggiore.
Roma, 22 dicembre 2020
Ufficio stampa Gilda degli Insegnanti
Ddl Bilancio: emendamenti deludenti, la mobilitazione continua
mercoledì 22 dicembre 2021
Nessuno stanziamento aggiuntivo per il rinnovo del contratto e resta l´odiosa norma sulla dedizione all´insegnamento
Pagina 76 di 184